Ancone lignee sec. XVI – Alta Valtellina (So)

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Le ancone sono dei piccoli altari in legno scolpiti e dipinti, particolarmente diffusi nell'arco alpino durante i secoli XV-XVI. Sono costituiti da uno scrigno centrale finemente decorato dov'è inserito il gruppo scultoreo principale con il personaggio o il mistero a cui è dedicato l'altare. Un paio di battenti, dipinti e intagliati su entrambi i lati, chiudono lo scrigno, adempiendo sia a funzioni conservative che liturgiche: con le portelle chiuse l'altare ha un aspetto più semplice, adatto ai giorni di lavoro e a quelli dedicati al digiuno mentre con le portelle aperte assume un aspetto elaborato simile a un ostensorio per le feste. I due esemplari provenienti dalla Chiesa di Oga presso Bormio in Alta Valtellina, vennero commissionati dalla comunità della parrocchia nel 1538 a due artisti operanti sul territorio retico, in occasione del rinnovamento della primitiva chiesa quattrocentesca. Di un altare si conosce, grazie al contratto conservato presso l'archivio di Stato di Sondrio, l'autore Giorgio Podel , scultore della Val Venosta.

Le ancone erano già state oggetto di un intervento conservativo negli anni Settanta, volto prevalentemente a impedire il protrarsi del degrado. Tuttavia la collocazione non idonea e il deteriorarsi dei materiali avevano pregiudicato la conservazione delle ancone e ancor di più il godimento delle stesse. Ridipinture, patina di sporco e vecchie colle ingiallite offuscavano la policromia e impedivano di apprezzarne i particolari decorativi: il Pressbrokat, raffinata tecnica per imitare i tessuti a broccato e damasco, l'incisione e la bulinatura della foglia d'oro. Da segnalare anche l'uso della Zwischgold, una foglia metallica costituita da oro e argento, utilizzata nelle parti più nascoste per contenere le spese .

Il restauro è stato finanziato dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici della Lombardia.